Recarsi da un bravo nutrizionista sta diventando un’abitudine che accomuna sempre più persone, invogliate proprio dal desiderio di liberarsi dei chili in eccesso, ma soprattutto di dare spazio finalmente a un’alimentazione che non escluda nulla, ma sia certamente meno problematica e non metta a rischio in generale il nostro organismo.
Una cosa che però ci si chiede spesso è relativo al consumo di caffè, perché si ha da sempre la strana convinzione che per rimettersi in forma e mantenersi in linea sia come d’obbligo avere un’alimentazione rigidissima, che tende ad escludere alcuni alimenti a prescindere, che nell’immaginario di tutti sono considerati alimenti nocivi.
In realtà, con le dovute accortezze, non esiste cibo che sia davvero pericoloso per la linea o per il nostro benessere in generale. C’è da considerare un aspetto davvero importantissimo, che è quello dell’equilibrio, che viene fuori solo quando mangiamo e consumiamo cibi e bevande ma tenendo conto del fatto di non dover mai esagerare.
La moderazione è tutto
Non è un luogo comune, ed è così proprio con tutti, a partire dall’alimentazione per finire con le cose di tutti i giorni. Se riusciamo a crearci una barriera oltre la quale non andare quando sappiamo che il nostro regime alimentare prevede tutt’altra storia rispetto al passato, abbiamo già fatto un grande passo avanti.
Mettiamoci anche che dobbiamo avere la capacità pure a non essere vincolati dalla credenza che purtroppo ci vede coinvolti nel pensiero che ci siano alimenti e bevande che possono essere considerati o cattivi o buoni; non calcolando che invece, un cibo diventa potenzialmente pericoloso perché lo rendiamo noi tale consumando erroneamente.
E qui entrano in gioco le quantità. Prova a pensare se decidi di mangiare una torta incredibilmente zuccherata tutta in una volta, certamente non trarrai alcun beneficio, anzi è molto probabile che ti sentirai male, perché non sarai riuscito a digerirla e oltretutto sarai anche sottoposto a un brusco innalzamento della glicemia.
Come funziona con il caffè?
Nella stragrande maggioranza dei casi, nessun nutrizionista ti dirà di non bere caffè perché fa male. Anzi, se è un’abitudine che hai da sempre, toglierla potrebbe essere anche controproducente, perché il caffè di norma contiene caffeina, un elemento che stimola l’energia e ci rende particolarmente eccitati; un toccasana ovviamente al mattino, ma nulla ci vieta di pensare che si debba controllarne la quantità.
Di norma quello che puoi fare è sicuramente ridurre le quantità soprattutto se ne consumi davvero tanto al giorno: la regola vuole che non si vada oltre le 2 tazzine al giorno. Ma è chiaro che si possa considerare possibile uno strappo alla regola una volta tanto, ma facendo ben attenzione a bere comunque sempre tanta acqua per smaltirlo.
Se poi hai una forte tendenza a sviluppare gli effetti collaterali connessi al consumo di caffè, che sono di solito insonnia, dolori addominali e anche irritabilità, forse è meglio andare riducendo gradualmente, senza farlo di colpo, perché potresti essere soggetto a un contraccolpo di tipo emotivo e lo devi chiaramente evitare.
Il caffè amaro, perchè?
La motivazione è molto semplice: secondo i nutrizionisti, mettere zucchero industriale dentro una tazzina di caffè va ad aumentare il contenuto degli zuccheri nel sangue determinando anche la possibilità di essere sottoposti a picchi glicemici, quando già sei un soggetto con la glicemia alta. Per questo, è bene controllare questo aspetto.
Considera pure che il caffè zuccherato perde parte della sua efficacia, a causa di un elemento cardine: non fa più da stimolatore, anzi ti senti dopo qualche ora più abbacchiato di prima, andando proprio alla ricerca di altro caffè, come se fosse diventata una vera e propria dipendenza. Berlo amaro, quindi, risolverebbe parte del problema.
Ma se proprio non puoi farne a meno, opta pure per altre varietà di caffè: come il caffè d’orzo, che ha le stesse caratteristiche del caffè normale, fatta eccezione dello stimolante, quindi della caffeina, una soluzione perfetta per chi non tollera o soffre di ipertensione. In questo modo vivi meglio.
Rinunciare? Non è detto!
E’ chiaro che non significa rinunciare al caffè tradizionale: puoi tranquillamente continuare a bere la tua tazza di caffè al mattino e una dopo il pranzo; l’idea di alternarlo comunque con altre varietà nasce solo per renderlo meno intenso, meno problematico e meno rischioso, visto che molti hanno la tendenza ad aggiungere tantissimo zucchero.
Alla fine, il gioco vale la candela; e se i nutrizionisti sono tutti del parere che il caffè alla fine delle cose non faccia male ma sia solo da valutarne l’aspetto connesso allo zucchero che va evitato come la peste e alle quantità che si bevono durante il giorno, si tratta pur sempre di una cosa assolutamente gestibile.