Non è poi così raro riscontrare dei valori superiori al range di normalità dei valori di glicemia nel sangue, dopo aver fatto un prelievo e aver ricevuto i risultati delle proprie analisi del sangue. L’iperglicemia, ovvero la condizione in cui la concentrazione di glucosio nel sangue è superiore al normale, è più comune di quanto si pensi.
Sicuramente, nel caso in cui sia riscontrata una anomalia di questo tipo, più o meno accentuata, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico curante con lo scopo di farsi spiegare come poter risolvere o, comunque, migliorare la situazione e anche per poter fugare ogni dubbio o curiosità riguardo la propria condizione medica.
Il paziente, infatti, per poter agire attivamente in modo tale da migliorare il proprio stato di salute, dovrebbe avere un certo grado di consapevolezza riguardo a come poter fare per riportare i propri valori glicemici nel range di normalità e, quindi, collaborare con il medico, magari cambiando alcune abitudini alimentari.
Glicemia, ipoglicemia e iperglicemia
Glicemia è un termine medico che indica la concentrazione di glucosio nel sangue. Il glucosio, in particolare, è uno zucchero semplice e, nello specifico, lo zucchero più semplice in assoluto essendo formato da una sola molecola e, per questo, chiamato monosaccaride (il saccarosio, invece, è un disaccaride formato da una molecola di glucosio e una di fruttosio).
Nonostante il glucosio sia, di per sé, una molecola fondamentale per la vita in quanto in grado di fornire l’energia necessaria per lo svolgimento di svariate attività fisiologiche e metaboliche dell’organismo, la sua eccessiva concentrazione nel sangue può dare origine a dagli effetti negativi. Si parla, in questo caso, di iperglicemia.
L’iperglicemia si sviluppa nel caso in cui i valori di glucosio nel sangue si attestino superiori a valori di circa 110 mg/dL. Al contrario, valori di glucosio nel sangue molto bassi e, in particolare, inferiori a circa 70 mg/dL, crea la situazione opposta, anch’essa base di alcune conseguenze negative sull’organismo, l’ipoglicemia.
La glicemia e l’alimentazione
L’aumento dei casi di iperglicemia tra pazienti di tutte le età potrebbe essere, tra le altre cose, ricondotta al fatto che molto spesso si tende a consumare elevate quantità di cibo ricco in zuccheri semplici con cadenza spesso giornaliera, portando all’insorgenza di picchi di glucosio nel sangue che di sicuro non fanno bene all’organismo.
Un punto di partenza, quindi, che potrebbe essere utile per migliorare la propria condizione è quella di eliminare le cattive abitudini in ambito nutrizionale e iniziare a seguire, meglio se sotto controllo medico, una dieta sana, equilibrata e variegata. In effetti, gli alimenti sono strettamente correlati con l’indice glicemico. Il motivo?
Essi, qualcuno di più e qualcuno di meno, a seguito dell’assunzione, vanno a influenzare in maniera diretta la concentrazione di glucosio nel sangue! I macronutrienti, in particolare, da cui si ricavano le maggiori concentrazioni di glucosio che verranno assorbite a livello intestinale per poi raggiungere il torrente sanguigno, sono i carboidrati.
Quali alimenti aiuterebbero nel controllo della glicemia?
E’ l’indice glicemico il fattore (un valore numerico) che permette di misurare la velocità con cui i vari alimenti influenzano la glicemia: maggiore è indice glicemico di un alimento, più rapido sarà l’aumento della glicemia. Al contrario, alimenti con basso indice glicemico, influenzeranno meno la glicemia nel sangue, in termini di velocità di aumento.
Questo significa che in caso di iperglicemia potrebbero apportare dei benefici quegli alimenti che presentano basso indice glicemico, alcuni dei quali sono riportati di seguito. In primo luogo, le verdure e i legumi. Queste categorie di alimenti, infatti, essendo ricchi in fibre, sarebbero in grado di rallentare l’assorbimento dei carboidrati.
Questo comporterebbe un controllo della glicemia, soprattutto nel caso in cui la concentrazione di amido al loro interno risulti bassa. Anche i cereali integrali, per gli stessi motivi, potrebbero svolgere un ruolo positivo in tal senso. Anche gli alimenti ricchi in proteine e poveri in grassi come il pesce azzurro, il pollo e le uova potrebbero essere consigliati.
Per concludere…
Per concludere, i valori della glicemia nel sangue dovrebbero essere inclusi in un range di normalità che va indicativamente da valori di circa 70 mg/dL a circa 110 mg/dL. Valori superiori indicano iperglicemia, ovvero l’eccessiva concentrazione di glucosio nel sangue; valori inferiori, al contrario, indicano ipoglicemia. In entrambi i casi si possono avere effetti negativi sulla salute.
I cibi che apporterebbero benefici in caso di iperglicemia sono quelli con basso indice glicemico. Alcuni esempi sono rappresentati da verdure e legumi contenenti basse concentrazioni di amido, cereali integrali e alimenti proteici magri come pesce azzurro, pollo e uova. Questo articolo ha scopo puramente illustrativo e non intende sostituire il parere del medico.